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lunedì 2 luglio 2007

AZIONI TERRORISTICHE CONTROLLATE A DISTANZA

Tratto da"Terrorismo: la bomba scoppia con lo squillo" di Guido Olimpio, dal Corriere della Sera (www.corriere.it) del 2/07/07

A Bagdad come a Londra. I terroristi usano il telefonino cellulare per attivare le bombe. Un video registrato da un gruppo guerrigliero iracheno mostra l’agguato teso ad una pattuglia. Si sente distintamente il ribelle mentre digita il numero e subito dopo si verifica l’esplosione con i soldati spazzati via. Il telefonino viene collegato alla carica e può essere usato in due modi: programmandolo come un timer usando la “sveglia” del cellulare stesso; componendo il numero della scheda inserita. Gli americani hanno scoperto decine di ordigni composte spesso da bombe rudimentali e telefonini.

Effettivamente non è la prima volta che c'è evidenza di questa tecnica. Sembra che anche negli attentati londinesi del 7 Luglio siano state utilizzate tecnologie mobile. Sembra anche che gli stessi strumenti possano essere utilizzati a fini coercitivi nei confronti dei kamikaze che una volta partiti per la "missione" decretano definitivamente la loro morte. Gli attentatori suicidi infatti possono essere controllati nei loro spostamenti e non possono più tirarsi indietro pena comunque la loro esplosione. Eventualmente l'ordigno può essere attivato a distanza.

domenica 3 giugno 2007

PUTIN LAMENTA LO SCUDO NATO IN POLONIA E REPUBBLICA CECA, "COSI' CAMBIA L'EQUILIBRIO STRATEGICO"

Negli anni 80 sarebbe stato un sogno: la fine della guerra fredda, il crollo del Muro di Berlino, la fine della corsa agli armamenti, un equilibrio strategico tra le superpotenze. Oggi invece, a quanto si apprende dall'intevista del Corriere.it al premiere russo Vladimir Putin, questo punto di equilibrio sta diventando quantomai instabile, perchè alcuni dei presupposti alla sua base stanno venendo meno.
In meno di 20 anni quasi tutti i paesi satellite dell'ex-URSS sono entrati nella NATO e dipongono di sistemi di difesa funzionali ai programmi militari di difesa statunitensi e dell'alleanza atlantica. Chiaramente, i missiili nel giardino del vicino di casa non fanno piacere a nessuno...

Se lo «scudo» andrà avanti, i missili russi torneranno ad essere puntati contro le città e gli obiettivi militari americani come accadeva ai tempi della guerra fredda?

«Naturalmente sì. Se il potenziale nucleare americano si allarga al territorio europeo noi dovremo darci nuovi bersagli in Europa. Spetta ai nostri militari la definizione di questi bersagli così come la scelta tra missili balistici e missili da crociera. Ma questo è soltanto un aspetto tecnico».

Tratto da "Corriere della Sera.it" del 3/6/07 ""Putin: pronto a puntare missuli sull'Europa" di Fabrizio Dragosei Franco Venturini (clicca qui per leggere l'articolo).

mercoledì 9 maggio 2007

LOZANO SE LA PRENDE CON LA SGRENA

Grazie a Luca per la segnalazione dell'articolo uscito oggi sul Corriere in cui Alessandra Farkas intervista Mario Lozano.

«[...]La Sgrena ha un'agenda politica».

Che cosa intende dire?
«Mi sta usando come un capro espiatorio per il suo anti-americanismo. Vuole colpire gli Usa ma se la prende con un povero diavolo, che ha solo ubbidito agli ordini. Bella comunista! Ha distrutto il mio matrimonio e la mia carriera e oggi le mie due figlie vivono nel terrore che finirò in carcere».

Di chi è la colpa di ciò che è successo?
«Della Sgrena. Che ha avuto la malaugurata idea di andare in un Paese off limits ai giornalisti, costringendo un eroe come Calipari a morire per liberarla. Oggi lui è in paradiso, io sono il mostro di un'intera nazione e lei, che è la causa di tutto, è viva, vegeta e fa soldi raccontando bugie».

Leggi l'articolo

domenica 29 aprile 2007

LOZANO ALLA CBS, INTERVISTA AL SOLDATO AMERICANO CHE SPARO' CONTRO L'AUTO CHE PORTAVA CALIPARI

E' qualche settimana ormai che il suo nome è circolato sui media, anche se le autorità statunitensi non hanno ancora confermato che le sue generalità siano quelle del militare accusato dalle autorità italiane di aver sparato all'autovettura che stava riportando la giornalista Luciana Sgrena nella notte del 4 Marzo 2005. Sotto i colpi del fuciliere della Guardia Nazionale Mario Lozano che era sul posto di blocco lungo la Route Irish, la strada che porta all'aeroporto di Bagdad, morì Nicolò Calipari, il Capo Dipartimento del SISMI che aveva responsabilità sul territorio iraqeno.

Mario Lozano è stato intervistato in questi giorni da Lara Logan giornalista dell'emittente americana CBS e per la prima volta parla dell'accaduto (fonte YouTube, clicca qui). Mi sembra che la stampa italiana non se ne sia ancora accorta, perchè la notizia non è stata ripresa in nessuno dei giornali che ho letto...





Nell'intervista Lozano sostiene di aver fatto uso di segnali luminosi per intimare l'arresto della vettura che stava avvicinandosi, di non aver osservato alcun segnale di rallentamento e di aver sparato dei colpi di avvertimento. La giornalista americana gli chiede se era lui la persona che si trovava alla mitragliatrice in quel momento e lui risponde di sì. Allora la giornalista continua chiedendo se ha sparato in aria dei colpi avvertimento e Lozano precisa di averli sparati verso la sua sinistra, dove c'era un campo d'erba e spiega che erano troppo vicini all'aeroporto dove passavano aerei (per sparare verso l'alto), e che l'auto continuava a non fermarsi.
La giornalista chiede che venga raccontato esattamente quello che è successo in quel momento e Lozano risponde di aver fatto esattamente quello per cui era stato istruiti: di aver acceso la luce di avvertimento quando la macchina era a 100 metri di distanza, di aver sparato colpi di avvertimento quando la macchina era a 80 metri e di aver sparato verso la vettura quando la macchina era a meno di 60 metri. La giornalista chiede se allora Giuliana Sgrena dice il falso sostenendo che non ci sia stato alcun segnale luminoso e Lozano risponde in modo molto determinato che lei non dice il vero. La giornalista americana chiede ancora se la Sgrena abbia detto il falso sostenendo che non siano stati sparati colpi di avvertimento e Lozano conferma ancora che lei non ha detto la verità. La giornalista chiede se sia vero come sostiene Giuliana Sgrena che siano stati sparati tre/quattrocento colpi contro l'autovettura e Lozano risponde che non è vero e che non sarebbe stato neanche possibile, perchè avrebbe dovuto ricaricare la mitragliatrice.
A questo punto la giornalista americana chiede se la macchina si sarebbe potuta fermare più in fretta se fosse andata più lentamente e Lozana risponde che altre macchine hanno incontrato dei posti di blocco e quando vedono la luce di avvertimento inchiodano immediatamente e si sentono le gomme delle macchine fischiare al punto da arrivare a volte anche a tamponarsi tra di loro. Aggiunge anche che ognuno sa che quando vede un posto di blocco con una grade luce americana che ti vene puntata addosso allora ci si deve fermare e non comprende perchè questo quella volta non sia accaduto.

IMMAGINI DI UN ATTACCO AEREO SU UN CAMPO TALEBANO

Ho trovato questo video su YouTube. Non ne conosco l'autenticità, ma non mi sembra ne un gioco ne un falso. E' un attacco aereo "di precisione" operato da un C-130 americano contro delle formazioni talebane attorno ad una moschea afgana. Le immagini mostrano la console con cui vengono controllati gli obiettivi su cui si spara, mentre le voci sembrano conversazionio reali dei militari a bordo dell'aereo che prendono ordini e dispongono i dettagli dell'attacco.



lunedì 9 aprile 2007

BLOG SUL CASO CALLIPARI: ECCO COME CI VEDONO DA OCCIDENTE...

Segnalo questo articolo in Inglese pubblicato sul portale americano phastidio.net riguardo la liberazione della giornalista del manifesto Giuliana Sgrena e la morte dell'agente Nicola Callipari.
E' interessante leggere, indipendentemente dal giudizio dell'autore del post, una analisi che proviene da oltreoceano sulla politica estera del nostro Paese.
This is Italy: the country where a judge can put on trial the chief of military intelligence for the abduction of a suspected terrorist, in a true orgy of judiciary antiamericanism. A few years ago, today’s Foreign Minister, Massimo D’Alema, wrote a book titled “Un paese normale” (A Normal Country).
Ecco l'articolo.

sabato 10 marzo 2007

RUSSIAN ARMY

Io avevo sottovalutato la portata dell'arsenale russo. Ormai non se ne sente quasi più parlare, invece... Questo filmato preso da YouTube mi ha dato sensazioni di esaltazione e terrore. A voi?