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venerdì 29 agosto 2008

COLD BOOT ATTACK: VIOLARE LA SICUREZZA DEI PC LEGGENDO LA MEMORIA RAM

Ho trovato un articolo molto interessante che mi ha aperto gli occhi su un aspetto che ignoravo completamente. Contrariamente a quanto si crede comunemente, la memoria "volatile" di un personal computer in assenza di alimentazione non perde immediatamente il contenuto della memoria. Il tempo richiesto varia da memoria a memoria e da PC a PC, ma generalmente è nell'ordine dei secondi. Questo permette un meccanismo di attacco relativamente semplice denominato "cold boot attack", ovvero "attacco dell'avvio a freddo", che consiste nel rimuovere l'alimentazione di un computer (o di un server) e riavviarlo immediatamente da un disco esterno (CD/USB) o dalla rete per copiare il contenuto della memoria su di un supporto esterno.

A questo punto il sistema operativo del sistema avviato o una analisi a posteriori, possono consentire di risalire alle password dei sistemi che si stavano utilizzando, ad esempio le password delle utenze del sistema operativo, come anche quelle dei broswer, ma soprattutto le ricercatissime immagini delle chiavi di cifratura asimmetriche.

La ricerca pubblicata dalla Princeton University (citp.princeton.edu/memory/) mostra che le memorie DRAM mantengono inalterato il loro contenuto per diversi secondi. Questo può variare da pochi fino a una decina di secondi in funzione della configurazione memoria/PC e della temperatura ambientale. Attraverso uno spray di gel freddo da inettare sul processore è possibile mantenere il 99,9% del contenuto della memoria per 60 secondi, quindi con una perdita trascurabile, compatibile con le moderne tecnologie di ricostruzione della memoria.

La ricerca riporta che attualmente non ci sono contromisure per mettersi al sicuro dal cold boot attack. Un buon consiglio che mi permetto di suggerire a quanti gestiscono dati sensibili e usano sistemi di cifratura asimmetrici è configurare una password di bios e bloccare l'avvio del PC/server dai dischi esterni e dalla rete, perchè in questo modo non sarà possibile avviare banalmente il sistema con un sistema operativo esterno.



Per approfondire:

venerdì 8 febbraio 2008

SE E' VERO, IO MI RITIREREI DALLA GARA WI-MAX

Non so con quanta consapevolezza del profondo significato commerciale è stato riportato che
"Il Ministero delle Comunicazioni sta per tirare fuori dal cilindro delle frequenze aggiuntive (24 MHz) rese disponibili proprio per le pubbliche amministrazioni..."
"la settimana scorsa Ministero e Regione Lazio hanno siglato un accordo per portare entro il 2010 la banda larga nel 100 per cento del territorio"
(L'Espresso, 8/2/08, "Mediaset senza fili" di Alessandro Longo)
Non so nemmeno quanto sia attendibile, ma nel pressappochismo con cui nel nostro paese vengono gestiti alcuni temi non mi stupirei che fosse tutto vero. Vero cosa? Le infrastrutture o le fa il pubblico o le fanno i privai. Non esistono vie di mezzo.

Se per esempio rappresentassi un operatore di telecomunicazioni che sta partecipando alla gara sul Wi-Max mi aspetterei di poter erogare attraverso questa asta, dei servizi rivolti verso tutti i residenti nel territorio, PA compresa. Cosa vuol dire che alle PA verranno assegnate delle frequenze? Ma siamo matti? I privati le pagano, chiedono prestiti, investono per realizzare una rete, e poi? Lo Stato ne da altre gratis agli enti locali (che secondo il codice delle comunicazioni elettroniche non possono fornire servizi), magari costituiscono una municipalizzata ad hoc, si fanno i servizi da soli con costi maggiori rispetto a quelli dei privati (ma tanto si pagano con la fiscalità) e magari si inventano pure (è già successo) di vendere questi servizi ai cittadini... in piena concorrenza con gli operatori.

Se fossi un operatore in gara, a queste condizioni, mi ritirerei di corsa.

mercoledì 6 febbraio 2008

FORENSIC ANALYSIS VERSO LE UTENZE SKYPE

Questa notizia è veramente interessante.
Da quanto si apprende da questi articoli sembra che ormai siano note alcune vulnerabilità del popolare software per la telefonia via Internet. Suscita abbastanza scalpore nella rete che questi bachi possano essere utilizzati come backdoor per intercettare le comunicazioni (che con Skype sono cifrate) di obiettivi ben determinati.
Il tema è come intercettare i criminali e come evitare che il crimine organizzato utilizzi tecnologie evolute per anonimizzare e nascondere le proprie comunicazioni. Personalmente credo che le nuove tecnologie come il VoIP e come Skype debbano evolvere per consentire quelle che in gergo si chiamano "prestazioni a fini di giustizia". La vera domanda IMHO è come garantire che queste funzioni restino veramente solo nelle mani delle autorità competenti, in un contesto (quello della rete) che è per definizione globale e che quindi non può essere assoggettato ad un'unica giurisdizione.

giovedì 1 novembre 2007

E ORA ANCHE IL FISCO CI SCHEDA...

Questa è veramente bella!! Il Fisco ha chiesto agli operatori telefonici di avere accesso ai dati dei loro clienti per combattere... (chi?)... (cosa?)... l'evasione fiscale su beni immobili in affitto non dichiarati e su cui il cittadino potrebbe non pagare le tasse.

I primi controlli di Visco riguarderanno i numeri telefonici riportati negli annunci immobiliari
Ora il Fisco scheda tutti i telefonini
All'Agenzia delle Entrate va pure la tracciabilità dei cellulari

(Italia Oggi del 1/11/07, pag. 5, articolo di Franco Adriano)

Sembra che il Garante per la Privacy interverrà per definire le modalità con cui i dati devono essere trasmessi telematicamente dagli operatori all'Agenzia delle Entrate. Quello che mi scandalizza è che si è gridato allo scandalo per le analisi del traffico telefonico svolte ai fini della sicurezza nazionale per attività di antiterrorismo, mentre oggi non desta clamore che per riscuotere le tasse si mettano insieme banche dati di diversi operatori. Verranno creati indici di confidenza, con cui qualche funzionario del Ministero dell'Economia avvierà dei controlli per verificare ad esempio se abbiammo affitato qualche casa

Il dramma è che le stesse informazioni (che verranno richieste anche ai gestori dell'acqua, del gas, della luce... e di tutte le nostre utenze domestiche) potranno essere elaborate ad altri fini, sempre fiscali. Controlleranno quanto spendiamo e se il tenore della nostra vita è in linea con il lavoro che facciamo... Un po' come all'Havana, dove dalla presenza di un frigorifero dentro casa si deduce che si contrabbandano sigari...