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giovedì 4 marzo 2010
Microsoft on Cloud Computing
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venerdì 28 marzo 2008
PROGRAMMA PDL SU ICT E INNOVAZIONE
In questi giorni molti amici di molte aziende mi chiedono di sapere quale sarà il programma del Popolo delle Libertà sulle ICT. Credo che ci vorrà ancora un po' di tempo per declinare in azioni i due grandi temi che sono:
Alcune ipotesi di azione per completare la digitalizzazione della PA le svilupperò in un prossimo post.
Per ora ripropongo il documento che sintetizza i risultati del quinquennio 2001/2006 nelle TLC.
- Completare la digitalizzazione della PA
- Sviluppare le reti in banda larga
Alcune ipotesi di azione per completare la digitalizzazione della PA le svilupperò in un prossimo post.
Per ora ripropongo il documento che sintetizza i risultati del quinquennio 2001/2006 nelle TLC.
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venerdì 8 febbraio 2008
SE E' VERO, IO MI RITIREREI DALLA GARA WI-MAX
Non so con quanta consapevolezza del profondo significato commerciale è stato riportato che
Se per esempio rappresentassi un operatore di telecomunicazioni che sta partecipando alla gara sul Wi-Max mi aspetterei di poter erogare attraverso questa asta, dei servizi rivolti verso tutti i residenti nel territorio, PA compresa. Cosa vuol dire che alle PA verranno assegnate delle frequenze? Ma siamo matti? I privati le pagano, chiedono prestiti, investono per realizzare una rete, e poi? Lo Stato ne da altre gratis agli enti locali (che secondo il codice delle comunicazioni elettroniche non possono fornire servizi), magari costituiscono una municipalizzata ad hoc, si fanno i servizi da soli con costi maggiori rispetto a quelli dei privati (ma tanto si pagano con la fiscalità) e magari si inventano pure (è già successo) di vendere questi servizi ai cittadini... in piena concorrenza con gli operatori.
Se fossi un operatore in gara, a queste condizioni, mi ritirerei di corsa.
"Il Ministero delle Comunicazioni sta per tirare fuori dal cilindro delle frequenze aggiuntive (24 MHz) rese disponibili proprio per le pubbliche amministrazioni..."Non so nemmeno quanto sia attendibile, ma nel pressappochismo con cui nel nostro paese vengono gestiti alcuni temi non mi stupirei che fosse tutto vero. Vero cosa? Le infrastrutture o le fa il pubblico o le fanno i privai. Non esistono vie di mezzo.
"la settimana scorsa Ministero e Regione Lazio hanno siglato un accordo per portare entro il 2010 la banda larga nel 100 per cento del territorio"
(L'Espresso, 8/2/08, "Mediaset senza fili" di Alessandro Longo)
Se per esempio rappresentassi un operatore di telecomunicazioni che sta partecipando alla gara sul Wi-Max mi aspetterei di poter erogare attraverso questa asta, dei servizi rivolti verso tutti i residenti nel territorio, PA compresa. Cosa vuol dire che alle PA verranno assegnate delle frequenze? Ma siamo matti? I privati le pagano, chiedono prestiti, investono per realizzare una rete, e poi? Lo Stato ne da altre gratis agli enti locali (che secondo il codice delle comunicazioni elettroniche non possono fornire servizi), magari costituiscono una municipalizzata ad hoc, si fanno i servizi da soli con costi maggiori rispetto a quelli dei privati (ma tanto si pagano con la fiscalità) e magari si inventano pure (è già successo) di vendere questi servizi ai cittadini... in piena concorrenza con gli operatori.
Se fossi un operatore in gara, a queste condizioni, mi ritirerei di corsa.
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giovedì 27 dicembre 2007
"L'ITALIA IN RETE" - IL VIDEO DEL CONVEGNO
Il video integrale del convegno promosso dall'associazione "Italia Protagonista" sullo sviluppo delle telecomunicazioni in Italia. L'evento si è svolto a Roma il 12 Dicembre 2007.
In caro si problemi utilizzare questo link: http://video.google.com/videoplay?docid=-3746906591634589355&pr=goog-sl
Angelo Sanza (Capogruppo FI, IX Commissione, Camera dei Deputati), Gian Luca Petrillo (moderatore, Italia Protagonista), Alberto Tripi (Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Terziario Avanzato), Paolo Nuti (Vicepresidente AIIP), Vincenzo Novari (Amministratore Delegato, H3G), Angelo Napoli (Commissario, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), Gina Nieri (Consigliere di Amministrazione, Mediaset), Luciano Frascà (Direttore Generale, Infratel Italia), Pietro Guindani (Amministratore Delegato, Vodafone), Tullio Camiglieri (Direttore Relazioni Esterne e Comunicazione, SKY), Luigi Gubitosi (Amministratore Delegato, Wind), Giampaolo Rossi (Presidente, RaiNet), Tommaso Pompei (Amministratore Delegato, Tiscali), Stefano Pileri (Chief Technology Officer, Telecom Italia), Enzo Savarese (Commissario, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), Maurizio Gasparri (Presidente, Italia Protagonista)
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lunedì 17 dicembre 2007
LE TLC VISTE DAGLI STUDENTI
Ecco un bel video trovato direttamente su YouTube (diritti Creative Commons). Lo abbiamo utilizzato il 12/12 come apertura dell'evento "L'Italia in rete" promosso dall'associazione Italia Protagonista.
Il video è autoesplicativo. Gli studenti della Kansas State University mostrano dei dati, tra i quali:
- quest'anno leggerò 8 libri, 2300 pagine Internet e 1280 profili su facebook;
- scriverò 42 pagine di compiti questo semestre e oltre 500 pagine di email.
Il video è autoesplicativo. Gli studenti della Kansas State University mostrano dei dati, tra i quali:
- quest'anno leggerò 8 libri, 2300 pagine Internet e 1280 profili su facebook;
- scriverò 42 pagine di compiti questo semestre e oltre 500 pagine di email.
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sabato 1 dicembre 2007
L'ITALIA IN RETE - 12 DICEMBRE A ROMA
L'appuntamento è per il 12 Dicembre alle ore 15.30 alla Sala delle Conferenze di Palazzo Marini (Camera dei Deputati, Via del Pozzetto 158) per il convegno promosso dall'associazione Italia Protagonista sullo sviluppo delle telecomunicazioni.

La convergenza è una realtà che vede i mezzi di comunicazione sempre più indistinti e sempre più integrati.
Telefonia fissa, mobile e via Internet; televisione digitale, cablata, satellitare, videofonia; reti tradizionali e di nuova generazione. Sono queste le coordinate di sviluppo di un mercato in rapida evoluzione e dagli esiti non del tutto scontati.
L'Italia protagonista per anni dello sviluppo da due cifre nel settore delle tlc si trova oggi davanti a sfide cruciali e decisive, che chiamano in causa operatori, istituzioni e cittadini.
Quale sarà il futuro dell'Italia in rete?
Ne parleremo a Roma il 12 Dicembre con un panel di prestigio composto dai principali attori del mercato italiano delle telecomunicazioni.
Visualizzazione ingrandita della mappa

La convergenza è una realtà che vede i mezzi di comunicazione sempre più indistinti e sempre più integrati.
Telefonia fissa, mobile e via Internet; televisione digitale, cablata, satellitare, videofonia; reti tradizionali e di nuova generazione. Sono queste le coordinate di sviluppo di un mercato in rapida evoluzione e dagli esiti non del tutto scontati.
L'Italia protagonista per anni dello sviluppo da due cifre nel settore delle tlc si trova oggi davanti a sfide cruciali e decisive, che chiamano in causa operatori, istituzioni e cittadini.
Quale sarà il futuro dell'Italia in rete?
Ne parleremo a Roma il 12 Dicembre con un panel di prestigio composto dai principali attori del mercato italiano delle telecomunicazioni.
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MOBUZZ.TV: UN NOTIZIARIO IN STILE WEB 2.0
Ne parlavo al telefono con un amico e ripensandoci ho deciso di condividere questa riflessione.
Mobuzz.tv è un canale RSS che presenta su base quotidiana dei notiziari in lingua inglese sull'ICT. Segue molto i temi legati al mercato consumer, ma è molto ben strutturato ed è fruibile come podcast attraverso molti canali e standard diversi. Viene registrato con una grafica ad alta risoluzione che ricodificata in rete risulta veramente buona. Rivolge un'attenzione particolare al social networking e a tutte le nuove tendenze delle comunity nell'era web 2.0. Da seguire soprattutto per avere una visione più internazionale di alcune tendenze.

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martedì 16 ottobre 2007
BANDA LARGA, ANCHE IN FRANCIA L'INCUMBENT MULTATO PER ABUSO POSIZIONE DOMINANTE
La notizia è del 16 Ottobre, ripresa giusto giusto da "Il Sole 24 Ore" (pag. 47). La rilancio tanto per non sentirci soli... con tanti amici ISP condividiamo da anni i problemi degli operatori più piccoli e dei new comers. In Francia l'Antitrust multa France Telecom con 5/6 anni di ritardo... lasciatemi dire, stanno peggio di noi...
Non sono felice per i problemi degli altri paesi UE, ma come ho sempre sostenuto da noi se ne parla di più, mentre in altri paesi sembra sempre che tutto vada bene. E si vendono sempre come se fossero i migliori del mondo.
Anni fa (quando ero al Governo) fummo sottoposti ad una campagna mediatica per i prezzi delle ADSL che da noi erano troppo elevati, proprio in confronto alla Francia... evidentemente le condizioni di France Telecom non erano replicabili... e ne ha avuto un giovamento diretto...
Inoltre in Francia e in Germania i governi controllano direttamente gli incumbent e definiscono direttamente politiche di prezzo e di sviluppo della banda larga, ovvero sono completamente al difuori di quello che è richiesto dalle direttive europee, ma nessuno dice niente.
Altro che Italia... Noi ormai siamo europeisti al 100% e iper-liberisti!!
FRANCE TELECOM
Multa antitrust da 45 milioni
L'Antitrust francese ha comminato una multa di 45 milioni di Euro a France Telecom per abuso di posizione dominante nel mercato della banda larga nel 2001 e 2002. A far scattare la procedura le denunce di T-Mobile e Liberty Surf.
Non sono felice per i problemi degli altri paesi UE, ma come ho sempre sostenuto da noi se ne parla di più, mentre in altri paesi sembra sempre che tutto vada bene. E si vendono sempre come se fossero i migliori del mondo.
Anni fa (quando ero al Governo) fummo sottoposti ad una campagna mediatica per i prezzi delle ADSL che da noi erano troppo elevati, proprio in confronto alla Francia... evidentemente le condizioni di France Telecom non erano replicabili... e ne ha avuto un giovamento diretto...
Inoltre in Francia e in Germania i governi controllano direttamente gli incumbent e definiscono direttamente politiche di prezzo e di sviluppo della banda larga, ovvero sono completamente al difuori di quello che è richiesto dalle direttive europee, ma nessuno dice niente.
Altro che Italia... Noi ormai siamo europeisti al 100% e iper-liberisti!!
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giovedì 11 ottobre 2007
BANDA LARGA: ITALIA QUARTA IN EUROPA
Da ItaliaOggi del 11 Ottobre 2007
Tlc, Italia quarta nella UE per banda larga. La banda larga in Europa è in continua crescita, con 53.963 nuove linee al giorno e oltre 90 milioni di connessioni (21 milioni in più rispetto al luglio 2006, +31.3%). A sostenerlo è il rapporto della Commissione Ue sulle telecomunicazioni sulla base delle rilevazioni effettuate al primo luglio 2007. In Italia il tasso di penetrazione (numero di linee ogni 100 abitanti) si è fermato poco al disotto della media Ue (18,2%), al 15,9%, raggiungendo oltre 9,4 milioni di connessioni a banda larga.Questa volta mi asterrò dal commentare le metodologie "un po' truffaldine" (come si fa a confrontare il Regno Unito con il Lussemburgo!!) con cui vengono fatte le classifiche sulla banda larga e in base alle quali i soliti noti arrivano sempre primi... Il dato rilevante sono i 9,4 milioni di collegamenti broadband al luglio 2007 che segnano un sostanziale rallentamento della diffusione dei collegamenti in banda larga. (Se non ricordo male a fine 2006 l'Italia stava a circa 9 milioni di collegamenti) Cosa vorrà dire? Sta mancando l'offerta? Sta mancando la domanda? Servono incentivi alla domanda?
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giovedì 5 luglio 2007
TROPPE ASPETTATIVE SUL WI-MAX
Leggo il titolo a pag.6 di Avvenire del 5 Luglio 2007
Secondo me si sta creando un po' di confusione sulle potenzialità del wireless broadband.
Ritengo che in primo luogo questa tecnologia serva a dare collegamento ad aree che non sono ancora servite e che possa inserirsi tanto nel trasporto (per l'avvicinamento ai centri abitati) quanto per la distribuzione (ultimo miglio, collegamento delle abitazioni). Poi arriverà anche nelle città dove troverà comunque un bel mercato. Questo è il Wi-Max IMHO.
Cosa non è il Wi-Max?
Rivoluzione Wi-Max
La nuova tecnologia senza fili:
Internet e telefonate a basso costo
Secondo me si sta creando un po' di confusione sulle potenzialità del wireless broadband.
Ritengo che in primo luogo questa tecnologia serva a dare collegamento ad aree che non sono ancora servite e che possa inserirsi tanto nel trasporto (per l'avvicinamento ai centri abitati) quanto per la distribuzione (ultimo miglio, collegamento delle abitazioni). Poi arriverà anche nelle città dove troverà comunque un bel mercato. Questo è il Wi-Max IMHO.
Cosa non è il Wi-Max?
- Non è una tecnologia per portare Internet a basso costo. I costi saranno concorrenziali e proporzionati ai livelli di servizio, ma nessun business plan di un nuovo operatore sogna di andare di misura sotto i prezzi attuali. Devono competere con l'ADSL e ce ne saranno di difficoltà, per via dei limiti della tecnologia, per via dei costi di collegamento e di assistenza. Non dimentichiamo che con il Wi-Max non si passa per i doppini in rame di mamma Telecom e che quindi ci sarà bisogno di disporre di propri uomini in grado di operare manutenzione e configurazioni sulle antennine domestiche...
- Non è una tecnologia per telefonare. E se vogliamo dirla tutta non è nemmeno una tecnologia per fare P2P. Funziona con il VoIP, ma dovrà maturare e integrarsi con l'infrastruttura esistente per fornire i servizi di localizzazione, le chiamate di emergenza... per poter essere paragonato ai servizi telefonici tradizionali.
- Non è sicuramente il mezzo migliore per far lavorare skype, dal momento che questa tecnologia crea supernodi che possono saturare la banda disponibile, non solo per l'utente, ma per la porzione di territorio coperta dalla stessa antenna della CPE. Così come, infatti, non è lo strumento migliore per fare P2P.
- E' uno strumento semplice da usare e da installare su frequenze licenziate che permette di effetturare collegamenti con buone capacità trasmissive, ma attraverso un mezzo (un tempo lo chiamavano etere!) che per sua natura è condiviso.
- E' una tecnologia che permette di colmare il digital divide nelle aree non raggiunte dai servizi ADSL e che funzionerà anche in ambito metropolitano.
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martedì 26 giugno 2007
CORSO SULLA SICUREZZA DELLE RETI APPLICATA
Pubblico queste slide del corso "Sicurezza delle reti applicata" che ho presentato l'anno scorso (2006) alla Scuola Superiore di Telecomunicazioni. Corrispondono a 10 ore di corso svolte in 5 giornate, 3 di teoria e 2 di laboratorio.
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martedì 19 giugno 2007
E IL SITO PEDOFILO TORNA VISIBILE
Et voilà, come se nulla fosse successo, come se non ci fosse stato un intervento delle forze dell'ordine per oscurare il sito pedofilo, come se non si fossero espressi Ministri e politici con plausi di ogni genere ecco che ricompare il portale del "Boy love day".
Iniziamo a mettere qualche concetto in chiaro:
Non è una questione politica, è una questione legata alla sicurezza e alla tecnologia.
Chi ritiene di poter controllare Internet con normative di tipo televisivo è libero di provarci, così come è libero di sbagliare. Sarebbe un peccato scoprire, magari dopo anni, di non essere stati efficaci rispetto alle finalità che erano state prefissate.
A mio modesto parere l'unica strada disponibile, al momento, è quella delle autoregolamentazioni. La tecnologia non consente filtri adeguati ed efficaci ad inibire siti web.
D'altronde la rete Internet è nata proprio su questi presupporti durante la guerra fredda... disaccoppiare il livello trasporto dal livello applicativo per rendere la consegna del contenuto indipendente dal mezzo... Introdurre filtri è come rivedere i principi che sono stati alla base del successo di Internet. Io penso che sia molto difficile!!
"Oscuramento siti: i dubbi della stessa polizia postale"
(La Voce Repubblicana del 19 Giugno 2007)
Iniziamo a mettere qualche concetto in chiaro:
- oscurare un sito non è una misura sufficiente a fermare la violenza contro il minore;
- oscurare un sito vuol dire solamente (ed eventualmente) inibirne la visualizzazione lasciando il minore al proprio destino e il resto del mondo a guardare;
- oscurare un sito non è facile e gli strumenti disponibili corrono il rischio di non essere efficaci nei confronti di siti esteri;
- il decreto interministeriale per impedire l'accesso ai siti segnalati dal Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia (apri il pdf) è inefficace (e non ha ancora trovato attuazione nelle misure previste);
- il tentativo di definire dei filtri sui DNS e a livello IP è antistorico e comunque inefficace (posso usare il DNS di un altro ISP e/o un proxy e vedo tutti i siti che voglio);
- affrontare il problema dal punto di vista tecnologico è pericoloso, perchè invece di scoprire il pedofilo lo si istiga all'uso di sistemi di anonimizzazione che lo rendono ancora più nascosto nella rete e difficile da scovare (questo mette a repentaglio anche le indagini in Italia, dove negli ultimi anni il crimine pedofilo su Internet è stato drasticamente perseguito);
- personalmente avevo intrapreso come Consigliere per Internet dei precedenti Ministri delle Comunicazioni, on.le Gasparri e on.le Landolfi, la strada delle autoregolamentazioni, perchè la tecnologia è sfuggente, perchè serve la collaborazione degli operatori e degli ISP, perchè bisogna coinvolgere gli educatori ed il volontariato, perchè bisogna esportare questo principio negli altri peasi e avevamo ottenuto riscontri in ambito comunitario ed internazionale.
Non è una questione politica, è una questione legata alla sicurezza e alla tecnologia.
Chi ritiene di poter controllare Internet con normative di tipo televisivo è libero di provarci, così come è libero di sbagliare. Sarebbe un peccato scoprire, magari dopo anni, di non essere stati efficaci rispetto alle finalità che erano state prefissate.
A mio modesto parere l'unica strada disponibile, al momento, è quella delle autoregolamentazioni. La tecnologia non consente filtri adeguati ed efficaci ad inibire siti web.
D'altronde la rete Internet è nata proprio su questi presupporti durante la guerra fredda... disaccoppiare il livello trasporto dal livello applicativo per rendere la consegna del contenuto indipendente dal mezzo... Introdurre filtri è come rivedere i principi che sono stati alla base del successo di Internet. Io penso che sia molto difficile!!
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venerdì 25 maggio 2007
IN WIRELESS FINO A 300 KM
E' quanto riporta "La Stampa" del 25 Maggio (pagina 25, "Senza fili e senza confini" di Gabriele Beccaria) riguardo i risultati ottenuti da un progetto del Politecnico di Torino che riutilizza vecchi computer e tecnologie open source.
Resta ancora da capire quale sia la larghezza di banda disponibile, quali frequenze vengano utilizzate, la potenza dai trasmettitori e se quest'ultima sia compatibile con la normativa in vigore.
Maggiori info su www.ixem.polito.it
In gergo, "il segnale è stabile". Così i "file" vanno e vengono sulla loro invisibile autostrada. La rete parte dal Politecnico di Torino, arriva alla Capanna Margherita e da lì raggiunge il Monte Valluga in Austria (a 225 chilometri) e Pian Cavallaro sul Monte Cimone (a 295). Un record per un sistema con trasmettitori controllati con software "open source" - accessibile a chiunque e gratuitamente - e che funzionano con potenza bassissima, trascurabile perfino rispetto al cellulare.
Resta ancora da capire quale sia la larghezza di banda disponibile, quali frequenze vengano utilizzate, la potenza dai trasmettitori e se quest'ultima sia compatibile con la normativa in vigore.
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domenica 20 maggio 2007
PRODI SORRIDE ALL'ACQUISTO DI ENDEMOL, MENTRE BERLUSCONI SI ALLONTANA DA TELECOM
La maggioranza si spacca, tra favorevoli e contrari all'operazione con cui è stata rilevata la società olandese Endemol.
Nei giorni scorsi altri esponenti della maggioranza hanno commentato differentemente.
Mentre in Mediaset prevale questa considerazione
Perchè prodi è così favorevole all'operazione Endemol? La Margherita è ancora titubante. Forse perchè spera che così Berlusoconi non incomba più sull'affare Telecom? Forse perchè la Margherita deve difendere e sostenere il DDL Gentiloni? Di sicuro il cavaliere ha spaventato la maggioranza, perchè gestendo in assoluto riserbo un'operazione da 2.5 miliardi di Euro, ha mostrato che sarebbe potuto veramente entrare nella partita Telecom.
"La vicenda Endemol - spiega Romano Prodi - non è negativa di per sè, perchè è comunque segno che un'impresa italiana si mostra dinamicha sul mercato"
"Così la Rai deve mettersi a correre" (fonte: Il Messaggero del 20/5 pag. 5 "Prodi a Confalonieri: per la Rai scossa salutare" di Fabrizio Rizzi)
Nei giorni scorsi altri esponenti della maggioranza hanno commentato differentemente.
"A questo punto - commenta Roberto Zaccaria, deputato della Margherita e già presidente della Rai - la Rai puo’ svincolarsi dai contratti con Endemol. E valorizzare di piu’ la produzione interna e quella indipendente" (fonte: Dagospia riprende Adnkronos del 16/5)
Mentre in Mediaset prevale questa considerazione
"Se dovessimo sacrificare centinaia di milioni di euro come vuole la Gentiloni - sostiene Fedele Confalonieri, AD Mediaset - non potremmo fare operazioni come questa" (fonte: Adnkronos, 14/5)
Perchè prodi è così favorevole all'operazione Endemol? La Margherita è ancora titubante. Forse perchè spera che così Berlusoconi non incomba più sull'affare Telecom? Forse perchè la Margherita deve difendere e sostenere il DDL Gentiloni? Di sicuro il cavaliere ha spaventato la maggioranza, perchè gestendo in assoluto riserbo un'operazione da 2.5 miliardi di Euro, ha mostrato che sarebbe potuto veramente entrare nella partita Telecom.
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lunedì 14 maggio 2007
CHIRICHIGNO SPIEGA COME TELECOM PUO' SCORPORARE LA RETE
Francesco Chirichigno è stato il primo amministratore delegato di Telecom Italia e ho avuto il piacere di collaborare con lui nel CdA di Infratel del quale lui ha ricoperto il ruolo di presidente.
Chi lo conosce sa che è da sempre un sostenitore della separazione strutturale della rete fissa di Telecom Italia: da prima che il mercato fosse popolato di operatori alternativi.
Oggi c'è una sua bella intervista sul Corriere (14/5/07, pag 12.) dal titolo "Rete: creare una newco e quotarla" che vi suggerisco di leggere. Roberto Bagnoli interroga l'ex-numero uno di TI sulla sua idea di scorporo e lui risponde così:
Chi lo conosce sa che è da sempre un sostenitore della separazione strutturale della rete fissa di Telecom Italia: da prima che il mercato fosse popolato di operatori alternativi.
Oggi c'è una sua bella intervista sul Corriere (14/5/07, pag 12.) dal titolo "Rete: creare una newco e quotarla" che vi suggerisco di leggere. Roberto Bagnoli interroga l'ex-numero uno di TI sulla sua idea di scorporo e lui risponde così:
«La Telco dovrebbe da subito scorporare per scissione la rete di Telecom e conferirla ad una nuova società nella quale ci saranno, pro-quota, tutti gli azionisti di Telecom.Credo che questo tipo di proposizione risponderebbe alla necessità di molti operatori del settore e garantirebbe condizioni adeguate di sviluppo e di concorrenza.
Il passo successivo è quello di consentire l'ingresso di tutti gli operatori del settore, facendo valutare i loro asset di rete. Nel senso che anche Wind o Fastweb, per esempio, avranno la possibilità di apportare i loro "pezzi" di rete. L'obiettivo finale è quello di trasformare questa società della rete in una sorta di public company.»
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giovedì 10 maggio 2007
AGCOM AVVIA LA CONSULTAZIONE SULLA SEPARAZIONE FUNZIONALE DELLA RETE FISSA
I temi sottoposti alla consultazione pubblica avviata dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sono:
Link:
- la separazione funzionale della rete fissa;
- l'evoluzione verso le reti di accesso di nuova generazione (NGAN);
- il grado di sviluppo ed il livello di concorrenza che caratterizzano attualmente il mercato dei servizi di rete fissa;
- i risultati conseguiti dall’impianto regolamentare attuato dall’Autorità in materia di disciplina della rete d’accesso;
- le prospettive tecnologiche, di mercato e della competizione che appaiono caratterizzare i prossimi anni, con particolare riferimento all’avvento delle NGAN (Next Generation Access Network);
- l’esigenza di un conseguente adeguamento della regolamentazione in materia di rete d’accesso.
Link:
- Delibera n. 208/07/CONS
- Allegato A - Documento per la consultazione
- Allegato B - Analisi e valutazione dello stato dell'arte e degli scenari di mercato tecnologici e regolamentari
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sabato 5 maggio 2007
TELECOM TRA I TITOLI PIU' SCAMBIATI DI VENERDI'
La borsa di Milano di venerdì ha chiuso in negativo, ma senza segnare una significativa flessione del titolo di Telecom Italia. Dopo alcuni giorni in cui aveva bruciato circa il 7% del suo valore dall'annuncio dell'uscita di Tronchetti Provera, sembra rallentare la corsa al ribasso.
Inoltre nella giornata di venerdì sono stati registrati scambi consistenti del titolo di Telecom per un controvalore di circa 500 MEuro, come riposta il sito della Borsa Italiana (clicca qui).
Inoltre nella giornata di venerdì sono stati registrati scambi consistenti del titolo di Telecom per un controvalore di circa 500 MEuro, come riposta il sito della Borsa Italiana (clicca qui).
MILANO (MF-DJ)--Questi i 10 titoli piu' scambiati per controvalore a piazza Affari:Da rilevare anche gli scambi di Intesa San Paolo e Generali entrambe nell'operazione.
Nome Ultimo prezzo Controvalore Totale
Unicredito 7,57 1.094.113.528,66
Intesa Sanpaolo 6,20 818.421.932,70
Telecom I. 2,12 495.699.536,58
Eni 25,09 469.808.823,48
Fiat 21,87 467.133.028,03
Generali Ass. 34,32 289.959.543,34
Intesa Sanpaolo Rsp 5,98 209.712.509,81
Enel 8,38 178.943.994,43
Saipem 22,89 164.018.911,03
Autostrade 24,83 159.830.439,92
Red/frc
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martedì 6 marzo 2007
FIORONI TAGLIA SULLA BANDA LARGA E SPERA NEL MERCATO
Che il Ministro dell'Istruzione, on. Fioroni, volesse agire in completa discontinuità rispetto al suo predecessore, on. Moratti, lo avevamo intuito. Ma non pensavo che sarebbe arrivato a tagliare le spese per la connettività Internet. In pratica, le spese di collegamento delle scuole che prima erano a carico del Ministero, ora non lo sono più, devono pagare direttamente gli istituti scolastici a fronte di un finanziamento annuo di 480 euro.
"La decisione, spiega il ministero, si rende necessaria a fronte delle difficoltà di standardizzazione del servizio di connettività erogato dal centro. Il ministero giudica che il mercato sia ormai in grado di proporre soluzioni più adeguate e funzionali alle diverse esigenze delle scuole..." (da Italia Oggi del 6/3/07, pag.50 "Rete, Fioroni stacca la spina")Questo da sicuramente più spazio al mercato, agli operatori del territorio e agli internet provider, ma frammenterà l'offerta e creerà piccoli divari digitali tra un territorio e l'altro. Era ora che venissero superate vecchie architetture come l'ISDN, ma speriamo che il mercato proponga offerte alternative e che nessuno resti "a piedi".
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