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domenica 25 aprile 2010

A proposito di openess... e Sony? Via Linux con il nuovo update per la PS3



Sono profondamente deluso... anni fa ho comprato una console non solo per i videogiochi, ma per raccogliere foto, video, musica... e tra le funzioni con cui veniva promossa la PS3 ce ne era una che mi interessava moltissimo: la possibilità di installare un sistema operativo diverso e quindi di utilizzare il potentissimo processore Power 7 della IBM, lo stesso che consente le spettacolari prestazioni grafiche in HD della console.
Molte distribuzioni di linux hanno definito delle procedure specifiche che sono state condivise con la Sony per consentire l'installazione di sistemi operativi che hanno reso la PS3 non solo un videogioco, ma un vero e proprio computer domestico in grado di svolgere i tradizionali compiti di un personal computer come la navigazione in Internet, la videoscrittura, la gestione di documenti, file multimediali...
Ho installato la versione di Yellowdog 6.0 alcuni anni fa e funziona abbastanza bene, ma avrei potuto installare un qualunque altro sistema operativo.


Sono rimasto assolutamente sbalordito dall'informazione che sta girando in rete e che ho trovato confermata nel sito ufficiale della Sony (link): con il rilascio dell'update al firmware 3.21 si perderà la funzione di far avviare altri sistemi operativi ("other OS"). Quindi io che come consumatore avevo comprato questo prodotto anche perchè poteva funzionare come elaboratore mi vedrò privato di questa possibilità... ma lo possono fare?? Mah... Nel blog ricordano, ovviamente, che chi usa la funzione "other OS" può anche decidere liberamente di non aggiornare il firmware, ma come sappiamo tutti la politica che implementano Sony e i suoi partner è che con il firmware vecchio non funziono più ne i giochi ne l'accesso alle reti Sony... Che fare?
E', veramente una brutta storia.

Fra l'altro non credo che la sicurezza dei sistemi PS3 si combatta veramente chiudendola agli svliuppatori... mi sembra che la storia dell'hacking ha mostrato il contrario...

giovedì 3 dicembre 2009

Dal Golden Gate alle strade di Manhattan... con Bing Maps Beta

Chi mi conosce lo sa che quando esce qualcosa che mi piace veramente tanto non riesco a resistere e ci posso restare attaccato per ore. Ora, è vero che lavoro in Microsoft e quindi dovrei parlar bene per definizione delle soluzioni che rilascia la mia azienda, ma credo che questa volta sia stato fatto veramernte un grande passo avanti nell'usabilità di queste nuove mappe.

Per chi vuole cominciare a giocare con Bing Maps l'indirizzo giusto è www.bing.com/Maps (Bing è il nuovo motore di ricerca che è stato rilasciato da qualche mese http://www.bing.com/, se passate su "stati uniti" è ancora più divertente, perchè chiaramente questa versione anticipa funzioni che arrivano successivamente in Italia). Ma fino a qui non c'è notizia, perchè tutto questo (mappe comprese) c'era già da un po' di tempo.

La novità sta invece nel rilascio della versione Beta di Bing Maps (www.bing.com/maps/explore)che permette una esperienza di navigazione vearmente spettacolare. La prima cosa che mi ha colpito è stato il passaggio automatico dalle mappe alle immagini satellitari, man mano che sono andato avanti con lo zoom e che mi sono avvicinato al livello della strada.


Continuando a scendere in basso si trovano altri gruppi di immagini che vengono raccolte tramite Photosynth (photosynth.net) che riconosce i pattern in comune tra le diverse foto e le integra in un'unica immagine. Infine è possibile cliccare sull'omino, attivando StreetSide, posizionarsi nelle strade per le quali sono state acquisite immagini a 360 gradi e avere una esperienza di navigazione paragonabile ad una camminata per la strada, voltandosi a destra e a sinistra, spostandosi avanti e indietro.


domenica 7 settembre 2008

CHROME: UN SISTEMA OPERATIVO (CHE SI BLOCCA) PIU' CHE UN BROSWER

Quale smanettone non è andato un po' su di giri alla notizia dell'uscita del nuovo browser? Io ho passato una giornata a refreshare l'homepage di Google in attesa di un link per il download... e quando è uscito il link ero su Linux e non c'era nessuna versione disponibile per me... sigh!! Spero che quando arriverà la versione per Linux non sia il classico porting dell'ambiente MS via Wine, come è avvenuto per Picasa.

Ho installato su MS e tutto è andato a buon fine. Ho trovato la user interface molto innovativa. Trovo molto giusto che ogni scheda abbia una propria URL. E' molto interessante anche la scheda "+", quella che permette di aprire una nuova scheda... , e che apre una pagina con gli ultimi 9 siti più visitati. E' un'idea carina (anche se mi dicono che i primi a pensarci sono stati quelli di Apple) ma dovrebbe essere più configurabile ad esempio fissando degli indirizzi (un po' come avviene per i bookmark).

Quindi, tutto molto molto bello, ma manca qualcosa... anzi alcune cose.
  • Dove è andato a finire il bottone per saltare all'homepage? Giuro che non l'ho ancora capito... E' una scelta ragionata quella di farne a meno o mi sono rintontito e non trovo il bottone?
  • Mi manca terribilmente una barra per fare le ricerche. Sì, lo so che se scrivo qualcosa al posto dell'indirizzo Internet mi viene restituita una ricerca, ma io voglio customizzare dove cercare. Su Firefox si possono fare ricerche anche su Wikipedia, su Facebook, su Linkedin, su dizionari... quindi ben oltre il concetto classico di motore di ricerca.
  • Mi manca anche la Google Toolbar su cui ho i miei segnalibri preferiti, la notifica di nuovi messaggi di posta elettronica, il correttore ortografico... manca la possibilità di installarlo perchè non ce è ancora una versine per Chrome, anche se sono sicuro che questa uscirà molto presto!!
La più grande innovazione (IMHO) è aver integrato una macchina virtuale javascript che per la verità sembra essere qualcosa in più di una sola macchina virtuale, perchè viene riportato che è in grado di compilare le pagine Javascript più complesse e eseguirle al suo interno. Questo è un cambiamento epocale che cambia i presupposti per l'utilizzo delle applicazioni. Google sa bene che stiamo vivendo una traformazione degli ambienti applicativi: un tempo i programmi giravano nei sistemi operativi e venivano installati sui dischi locali; oggi girano sui browser e non richiedono più di essere intallati. Vi sembra una differenza da poco? E su cosa punta il gigante di Mountain View? Sul nuovo Sistema Operativo: il browser. D'altronde sono stati proprio questi californiani a farci entrare nell'era del Web2.0 che ha regalato un canale di ritorno a chi navigava sul web. Quale sarà il prossimo passo? Vendere programmi e applicazioni? Mah, non mi sembra ancora il momento... E fino a che punto potranno spingere i servizi gratuiti tipo Google Docs, Earth, Picasa in cambio di revenue provenienti dal mercato pubblicitario. La pubblicità può veramente finanziare tutto il software? Questo modello non ha un limite fisiologico alla sua crescita (ovvero la spesa pubblicitaria sulla rete)?

Provando a trarre delle conclusioni, è molto interessante la strategia che Google sta portando avanti perchè credo che realmente gli ambienti applicativi (non server) si stiano spostando sui broswer. Qui ne vedremo delle belle, perchè mi aspetto di vedere delle mosse dai competitors... Ad oggi l'idea di Chrome è molto innovativa e ho provato con soddisfazione migliori prestazioni (velocità) su Google Docs. Però come browser lascia un po' a desiderare: aspetto la toolbar, i motori di ricerca, i plugin... Per ora è una Beta, che crescerà e migliorerà con le prossime release. Ma per ora è una Beta.

venerdì 29 agosto 2008

COLD BOOT ATTACK: VIOLARE LA SICUREZZA DEI PC LEGGENDO LA MEMORIA RAM

Ho trovato un articolo molto interessante che mi ha aperto gli occhi su un aspetto che ignoravo completamente. Contrariamente a quanto si crede comunemente, la memoria "volatile" di un personal computer in assenza di alimentazione non perde immediatamente il contenuto della memoria. Il tempo richiesto varia da memoria a memoria e da PC a PC, ma generalmente è nell'ordine dei secondi. Questo permette un meccanismo di attacco relativamente semplice denominato "cold boot attack", ovvero "attacco dell'avvio a freddo", che consiste nel rimuovere l'alimentazione di un computer (o di un server) e riavviarlo immediatamente da un disco esterno (CD/USB) o dalla rete per copiare il contenuto della memoria su di un supporto esterno.

A questo punto il sistema operativo del sistema avviato o una analisi a posteriori, possono consentire di risalire alle password dei sistemi che si stavano utilizzando, ad esempio le password delle utenze del sistema operativo, come anche quelle dei broswer, ma soprattutto le ricercatissime immagini delle chiavi di cifratura asimmetriche.

La ricerca pubblicata dalla Princeton University (citp.princeton.edu/memory/) mostra che le memorie DRAM mantengono inalterato il loro contenuto per diversi secondi. Questo può variare da pochi fino a una decina di secondi in funzione della configurazione memoria/PC e della temperatura ambientale. Attraverso uno spray di gel freddo da inettare sul processore è possibile mantenere il 99,9% del contenuto della memoria per 60 secondi, quindi con una perdita trascurabile, compatibile con le moderne tecnologie di ricostruzione della memoria.

La ricerca riporta che attualmente non ci sono contromisure per mettersi al sicuro dal cold boot attack. Un buon consiglio che mi permetto di suggerire a quanti gestiscono dati sensibili e usano sistemi di cifratura asimmetrici è configurare una password di bios e bloccare l'avvio del PC/server dai dischi esterni e dalla rete, perchè in questo modo non sarà possibile avviare banalmente il sistema con un sistema operativo esterno.



Per approfondire: