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venerdì 28 marzo 2008

PROGRAMMA PDL SU ICT E INNOVAZIONE

In questi giorni molti amici di molte aziende mi chiedono di sapere quale sarà il programma del Popolo delle Libertà sulle ICT. Credo che ci vorrà ancora un po' di tempo per declinare in azioni i due grandi temi che sono:
  1. Completare la digitalizzazione della PA
  2. Sviluppare le reti in banda larga
Tra le azioni per sviluppare il broadband occorrerà definire come contribuire alla costruzione delle NGN (next generation network) le reti di nuova generazione, che sono una priorità per la crescita della banda larga e per lo sviluppo industriale del Paese.

Alcune ipotesi di azione per completare la digitalizzazione della PA le svilupperò in un prossimo post.

Per ora ripropongo il documento che sintetizza i risultati del quinquennio 2001/2006 nelle TLC.

venerdì 8 febbraio 2008

SE E' VERO, IO MI RITIREREI DALLA GARA WI-MAX

Non so con quanta consapevolezza del profondo significato commerciale è stato riportato che
"Il Ministero delle Comunicazioni sta per tirare fuori dal cilindro delle frequenze aggiuntive (24 MHz) rese disponibili proprio per le pubbliche amministrazioni..."
"la settimana scorsa Ministero e Regione Lazio hanno siglato un accordo per portare entro il 2010 la banda larga nel 100 per cento del territorio"
(L'Espresso, 8/2/08, "Mediaset senza fili" di Alessandro Longo)
Non so nemmeno quanto sia attendibile, ma nel pressappochismo con cui nel nostro paese vengono gestiti alcuni temi non mi stupirei che fosse tutto vero. Vero cosa? Le infrastrutture o le fa il pubblico o le fanno i privai. Non esistono vie di mezzo.

Se per esempio rappresentassi un operatore di telecomunicazioni che sta partecipando alla gara sul Wi-Max mi aspetterei di poter erogare attraverso questa asta, dei servizi rivolti verso tutti i residenti nel territorio, PA compresa. Cosa vuol dire che alle PA verranno assegnate delle frequenze? Ma siamo matti? I privati le pagano, chiedono prestiti, investono per realizzare una rete, e poi? Lo Stato ne da altre gratis agli enti locali (che secondo il codice delle comunicazioni elettroniche non possono fornire servizi), magari costituiscono una municipalizzata ad hoc, si fanno i servizi da soli con costi maggiori rispetto a quelli dei privati (ma tanto si pagano con la fiscalità) e magari si inventano pure (è già successo) di vendere questi servizi ai cittadini... in piena concorrenza con gli operatori.

Se fossi un operatore in gara, a queste condizioni, mi ritirerei di corsa.

giovedì 27 dicembre 2007

"L'ITALIA IN RETE" - IL VIDEO DEL CONVEGNO

Il video integrale del convegno promosso dall'associazione "Italia Protagonista" sullo sviluppo delle telecomunicazioni in Italia. L'evento si è svolto a Roma il 12 Dicembre 2007.


In caro si problemi utilizzare questo link: http://video.google.com/videoplay?docid=-3746906591634589355&pr=goog-sl

Angelo Sanza (Capogruppo FI, IX Commissione, Camera dei Deputati), Gian Luca Petrillo (moderatore, Italia Protagonista), Alberto Tripi (Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Terziario Avanzato), Paolo Nuti (Vicepresidente AIIP), Vincenzo Novari (Amministratore Delegato, H3G), Angelo Napoli (Commissario, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), Gina Nieri (Consigliere di Amministrazione, Mediaset), Luciano Frascà (Direttore Generale, Infratel Italia), Pietro Guindani (Amministratore Delegato, Vodafone), Tullio Camiglieri (Direttore Relazioni Esterne e Comunicazione, SKY), Luigi Gubitosi (Amministratore Delegato, Wind), Giampaolo Rossi (Presidente, RaiNet), Tommaso Pompei (Amministratore Delegato, Tiscali), Stefano Pileri (Chief Technology Officer, Telecom Italia), Enzo Savarese (Commissario, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), Maurizio Gasparri (Presidente, Italia Protagonista)

sabato 1 dicembre 2007

L'ITALIA IN RETE - 12 DICEMBRE A ROMA

L'appuntamento è per il 12 Dicembre alle ore 15.30 alla Sala delle Conferenze di Palazzo Marini (Camera dei Deputati, Via del Pozzetto 158) per il convegno promosso dall'associazione Italia Protagonista sullo sviluppo delle telecomunicazioni.


La convergenza è una realtà che vede i mezzi di comunicazione sempre più indistinti e sempre più integrati.
Telefonia fissa, mobile e via Internet; televisione digitale, cablata, satellitare, videofonia; reti tradizionali e di nuova generazione. Sono queste le coordinate di sviluppo di un mercato in rapida evoluzione e dagli esiti non del tutto scontati.
L'Italia protagonista per anni dello sviluppo da due cifre nel settore delle tlc si trova oggi davanti a sfide cruciali e decisive, che chiamano in causa operatori, istituzioni e cittadini.
Quale sarà il futuro dell'Italia in rete?

Ne parleremo a Roma il 12 Dicembre con un panel di prestigio composto dai principali attori del mercato italiano delle telecomunicazioni.


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lunedì 12 novembre 2007

IPOD TOUCH: CON JAILBREAK OLTRE I LIMITI IMPOSTI DA APPLE

Nulla di più facile per eliminare le barriere imposte da Apple all'iPod Touch. Basta navigare il sito www.jailbreakme.com direttamente dall'iTouch e seguire le istruzioni. Comparirà un sito molto simile ai menù che sono già nel sistema operativo della Apple, nel quale occorrerà selezionare l'opzione "Access Safari on Unactivated Phone". Al resto ci pensa lui. Per me è stato un vero gioco da ragazzi. Non credevo che sarebbe stato così facile.

Cosa è necessario:
  • il firmware deve essere l'1.1.1;
  • occorre essere connessi a Internet via Wi-Fi;
  • e avere la batteria carica (nel mio caso sono servite poche decine di secondi, ma con connessioni più lente o reti congestionate potrebbe essere un elemento critico).
A cosa serve
  • E' una utility per l'installazione di applicazioni over-the-air. Ovvero dopo aver installato JailBreak saremo in grado di installare altre applicazioni.
  • Il programma fornisce una collezioni di applicazioni (raccolte per categoria) che possono essere installate direttamente attraverso la connessione wireless.
  • Sono presenti due opzioni ulteriori: per disinstallare i programmi e per aggiornarli.
Cosa altro è importante sapere
  • Scaricate (attraverso QuickTime) i file di ripristino della vostra versione di firmware, così in caso di problemi potrete rimettere tutto a posto.
Buon divertimento!!

giovedì 5 luglio 2007

TROPPE ASPETTATIVE SUL WI-MAX

Leggo il titolo a pag.6 di Avvenire del 5 Luglio 2007

Rivoluzione Wi-Max
La nuova tecnologia senza fili:
Internet e telefonate a basso costo

Secondo me si sta creando un po' di confusione sulle potenzialità del wireless broadband.
Ritengo che in primo luogo questa tecnologia serva a dare collegamento ad aree che non sono ancora servite e che possa inserirsi tanto nel trasporto (per l'avvicinamento ai centri abitati) quanto per la distribuzione (ultimo miglio, collegamento delle abitazioni). Poi arriverà anche nelle città dove troverà comunque un bel mercato. Questo è il Wi-Max IMHO.

Cosa non è il Wi-Max?
  • Non è una tecnologia per portare Internet a basso costo. I costi saranno concorrenziali e proporzionati ai livelli di servizio, ma nessun business plan di un nuovo operatore sogna di andare di misura sotto i prezzi attuali. Devono competere con l'ADSL e ce ne saranno di difficoltà, per via dei limiti della tecnologia, per via dei costi di collegamento e di assistenza. Non dimentichiamo che con il Wi-Max non si passa per i doppini in rame di mamma Telecom e che quindi ci sarà bisogno di disporre di propri uomini in grado di operare manutenzione e configurazioni sulle antennine domestiche...
  • Non è una tecnologia per telefonare. E se vogliamo dirla tutta non è nemmeno una tecnologia per fare P2P. Funziona con il VoIP, ma dovrà maturare e integrarsi con l'infrastruttura esistente per fornire i servizi di localizzazione, le chiamate di emergenza... per poter essere paragonato ai servizi telefonici tradizionali.
  • Non è sicuramente il mezzo migliore per far lavorare skype, dal momento che questa tecnologia crea supernodi che possono saturare la banda disponibile, non solo per l'utente, ma per la porzione di territorio coperta dalla stessa antenna della CPE. Così come, infatti, non è lo strumento migliore per fare P2P.
Cos'è allora il Wi-Max.
  • E' uno strumento semplice da usare e da installare su frequenze licenziate che permette di effetturare collegamenti con buone capacità trasmissive, ma attraverso un mezzo (un tempo lo chiamavano etere!) che per sua natura è condiviso.
  • E' una tecnologia che permette di colmare il digital divide nelle aree non raggiunte dai servizi ADSL e che funzionerà anche in ambito metropolitano.
Personalmente ho sempre paura quando si creano aspettative eccessive perchè il rischio è di finire come per l'UMTS. Progetti e aspettative faraoniche. Offerte economiche surreali per i diritti sulle frequenze. E poi... anni di attesa per avere la tencnologia, esposizione economica per le azionde che hanno investito troppo, modelli di business da verificare, incertezza. E' difficile posizionare un operatore nel modo migliore tra innovazione e prudenza. Ma non ci dimentichiamo quello che abbiamo passato con l'UMTS e i rischi finanziari a cui si sono esposte molte aziende. Si dice che dal passato si apprende sempre qualcosa. Speriamo...

venerdì 25 maggio 2007

IN WIRELESS FINO A 300 KM

E' quanto riporta "La Stampa" del 25 Maggio (pagina 25, "Senza fili e senza confini" di Gabriele Beccaria) riguardo i risultati ottenuti da un progetto del Politecnico di Torino che riutilizza vecchi computer e tecnologie open source.

In gergo, "il segnale è stabile". Così i "file" vanno e vengono sulla loro invisibile autostrada. La rete parte dal Politecnico di Torino, arriva alla Capanna Margherita e da lì raggiunge il Monte Valluga in Austria (a 225 chilometri) e Pian Cavallaro sul Monte Cimone (a 295). Un record per un sistema con trasmettitori controllati con software "open source" - accessibile a chiunque e gratuitamente - e che funzionano con potenza bassissima, trascurabile perfino rispetto al cellulare.

Resta ancora da capire quale sia la larghezza di banda disponibile, quali frequenze vengano utilizzate, la potenza dai trasmettitori e se quest'ultima sia compatibile con la normativa in vigore.

Maggiori info su www.ixem.polito.it

venerdì 23 febbraio 2007

400 milioni alla Difesa per liberare il WiMax

"Le indiscrezioni di mercato parlano di una gara a base regionale, ma dal ministero retto da Paolo Gentiloni si sottolinea che ipotesi del genere sono premature. Così come sono giudicate solo congetture le stime di possibili introiti dello Stato per la gara, intorno ai 400 milioni. Un importo identico a quello stimato dalla Difesa pe liberare la banda e spostare i radar su altre frequenze."

Tratto da "Il conto di Parisi per lanciare il WiMax" de "Il Mondo" del 23/2/07, pag. 38