"Il Ministero delle Comunicazioni sta per tirare fuori dal cilindro delle frequenze aggiuntive (24 MHz) rese disponibili proprio per le pubbliche amministrazioni..."Non so nemmeno quanto sia attendibile, ma nel pressappochismo con cui nel nostro paese vengono gestiti alcuni temi non mi stupirei che fosse tutto vero. Vero cosa? Le infrastrutture o le fa il pubblico o le fanno i privai. Non esistono vie di mezzo.
"la settimana scorsa Ministero e Regione Lazio hanno siglato un accordo per portare entro il 2010 la banda larga nel 100 per cento del territorio"
(L'Espresso, 8/2/08, "Mediaset senza fili" di Alessandro Longo)
Se per esempio rappresentassi un operatore di telecomunicazioni che sta partecipando alla gara sul Wi-Max mi aspetterei di poter erogare attraverso questa asta, dei servizi rivolti verso tutti i residenti nel territorio, PA compresa. Cosa vuol dire che alle PA verranno assegnate delle frequenze? Ma siamo matti? I privati le pagano, chiedono prestiti, investono per realizzare una rete, e poi? Lo Stato ne da altre gratis agli enti locali (che secondo il codice delle comunicazioni elettroniche non possono fornire servizi), magari costituiscono una municipalizzata ad hoc, si fanno i servizi da soli con costi maggiori rispetto a quelli dei privati (ma tanto si pagano con la fiscalità) e magari si inventano pure (è già successo) di vendere questi servizi ai cittadini... in piena concorrenza con gli operatori.
Se fossi un operatore in gara, a queste condizioni, mi ritirerei di corsa.
2 commenti:
Perche non:)
Si, probabilmente lo e
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